Leggere, comprendere, analizzare, interpretare, contestualizzare. La critica letteraria.

Print Friendly, PDF & Email

Leggere.
Leggere è un’attività complessa che coinvolge più organi e sensi del nostro corpo, essa mette in azione in modo diretto e profondo il nostro organo più grande e complesso: il cervello. Nella nostra vita quotidiana leggiamo molto: insegne pubblicitarie, cartelli stradali, sms, e.mail, etichette di prodotti, notizie etc.. I cosiddetti messaggi ci sommergono e a volte ne siamo nauseati. Leggere  non è  un’attività naturale: si impara a leggere, come si impara a guidare o a nuotare, non solo nel senso che si impara a decodificare i particolari segni che formano la scrittura delle diverse lingue parlate dagli uomini, ma anche che si impara a comprendere e interpretare i significati, a volte nascosti, contenuti nei segni. Qui ci occupiamo di un particolare tipo di lettura: la lettura di testi letterari , ovvero di testi che hanno come loro principale scopo non solo quello di trasmettere un messaggio, ma anche di essere “belli”. Questi testi sono scritti seguendo regole precise, che stabiliscono quale debba essere la forma di un testo: un sonetto, una novella, un poema epico, una preghiera, un romanzo psicologico. Questo tipo di lettura è meno diffusa delle altre, ma riserva ai suoi praticanti piaceri intensi e duraturi, che possono essere più volte rivissuti nella mente in condizioni e tempi diversi.

Comprendere, analizzare, interpretare, contestualizzare.
Diamo di seguito alcune indicazioni generali per facilitare l’apprendimento della lettura dei testi letterari, che come tutti gli apprendimenti di attività complesse richiede tempo e pazienza. Possiamo dire che quando leggiamo un testo letterario cerchiamo di comprenderlo, di analizzarlo e di interpretarlo, queste tre operazioni avvengono contemporaneamente nella nostra mente e sono inestricabilmente collegate tra di loro, ma per semplificare il discorso noi le trattiamo come se avvenissero in momenti separati.

Comprendere
Comprendere un testo significa  individuare e capire il significato letterale di un testo, che cosa dice una poesia, un racconto, un romanzo etc.. A volte, in particolare quando si leggono i testi letterari più antichi, per giungere alla comprensione è necessario eseguire la parafrasi del testo.
La parafrasi
La parafrasi consiste in una riscrittura del testo parola per parola, in lingua moderna e di uso comune, ma non corrente e/o sgrammaticato, volgare, trascurato etc., che risolva le difficoltà di comprensione che il testo presenta. Le operazioni che si compiono nel parafrasare si possono raccogliere in quattro punti:
1. lessico: si tratta di sostituire le parole antiche o di uso non comune con parole della lingua comune, che rendano il più possibile lo stesso significato; nel caso in cui non si conosca il significato di alcune parole della poesia è necessario ricercarlo sul vocabolario.
2. sintassi: si tratta di riordinare le frasi e i periodi, nelle singole frasi eliminando le inversioni e dando loro l’ordine usuale: soggetto, verbo, complementi; nei periodi: ordinando le frasi singole: prima la  principale, poi le coordinate e  le subordinate.
3. integrazione dei significati: spesso il testo letterario, in particolare quello poetico, esprime i suoi significati in modo oscuro e incompleto; la parafrasi cerca di rendere il testo il più chiaro e completo possibile, è opportuno mettere tra parentesi queste integrazioni per distinguere con precisione ciò che non fa parte del testo ma è stato aggiunto da noi.
4. individuazione e spiegazione delle metafore e delle figure retoriche che possono rendere non immediatamente comprensibile il testo, spesso è utile trasformare le metafore e le figure retoriche utilizzando le espressioni: così…. come….., sembra che ….,  come se…., etc.

Analizzare
Analizzare un testo letterario significa descrivere gli aspetti formali del testo. Individuare le tecniche narrative, metriche, retoriche, stilistiche utilizzate dall’autore per scrivere il testo.
In una poesia si possono analizzare i versi, le forme metriche, le figure retoriche, in un racconto  o in un romanzo la fabula e l’intreccio, il tipo di narratore, il ritmo narrativo, il punto di vista etc.. L’analisi  di un testo letterario ha come scopo una comprensione più approfondita del testo.

Interpretare
Quando interpretiamo un testo possiamo dire che cerchiamo di mettere in relazione noi stessi con il testo che stiamo leggendo, troviamo nel testo significati che hanno valore per noi, poniamo al testo domande « legittime », ossia domande di cui non conosciamo le risposte. Mentre le due operazioni di comprensione e analisi sono per così dire oggettive: non posso far dire al testo quello che il testo non dice, oppure non posso non riconoscere le scelte formali del poeta, l’interpretazione è un’operazione soggettiva e libera.
Secondo Hans Georg Gadamer, filosofo tedesco del XX secolo: “ (…) L’ermeneutica (termine greco che significa interpretazione) è l’arte di saper ascoltare: dico «l’arte di saper ascoltare» perché è difficile imparare ad ascoltare. Tutti noi siamo in relazione a noi stessi: in psicoanalisi si parla di narcisismo, riferendosi al famoso mito antico di un bel giovane che si specchia nell’acqua e non si può più separare dalla sua immagine, tanto è innamorato di sé. Questo non è certo l’atteggiamento di cui si sta parlando; nel nostro caso si tratta piuttosto del fatto che gli uomini sappiano ascoltare gli altri e possano imparare ad abolire le anticipazioni del pensiero altrui derivanti dal proprio desiderio di intendere, lasciandosi così dire qualcosa. L’arte dell’ermeneutica è l’arte di lasciarsi dire, (…). Così, per esempio, si crea la solidarietà, tra amici o tra innamorati, una solidarietà che li lega realmente e che consiste, in un certo senso, nel fatto di capirsi.” (da una conversazione del filosofo su “Il metodo dell’ermeneutica” registrata a Capri il 27/11/1991: Filosofia pensiero contemporaneo Gadamer Hans Georg Il metodo dell’ermeneutica).
Così possiamo dire con Gadamer che interpretare un testo è saperlo ascoltare, lasciarsi dire qualcosa, stabilire con il testo un legame come tra amici, tra innamorati.

Contestualizzare.
Contestualizzare un testo letterario significa essere in grado di mettere in relazione  il testo con il periodo e il luogo  in cui è stato scritto, e saper stabilire relazioni con le vicende storiche, con altri testi letterari o altre opere, con altri autori, con i movimenti letterari, artistici, culturali etc..

La critica letteraria
Possiamo definire l’insieme delle tecniche di studio dei testi letterari con il termine di critica letteraria. Esistono diversi tipi di critica letteraria a seconda dei fini che si propongono e degli strumenti che utilizzano. Tra i principali ricordiamo: la critica storicistica, estetica, marxista, sociologica, stilistica, psicologica e psicanalitica, strutturalistica.

La critica storicistica e quella marxista.
Secondo una definizione di Francesco De Sanctis la critica storicistica è quella che considera l’opera d’arte “non indipendentemente dallo spazio e dal tempo”. (A. Marchese, L’analisi letteraria, p.17, SEI,1979). L’opera d’arte è storica in due sensi : nel primo perché è un prodotto sociale, nel secondo perché è un prodotto che esiste sempre nella storia, ovvero esiste per uomini di un determinato luogo e tempo. (op.cit,, p.85). Dunque l’opera d’arte nasce dalla storia e rinasce nella storia.
La critica marxista ha posto particolare attenzione a individuare i rapporti che si stabiliscono tra l’opera d’arte e le condizioni economiche e sociali in cui essa nasce.

Basis_überbau

Nella critica marxista sono fondamentali i concetti di struttura (Basis) e sovrastruttura (Uberbau). Marx in  Contributo alla critica dell’economia politica del 1859 scrive “Nella produzione sociale della loro esistenza, gli uomini entrano in rapporti stabiliti e necessari indipendenti dalla loro volontà, rapporti di produzione, che corrispondono a un determinato stadio dello sviluppo delle forze di produzione materiale . (Per esempio nelle società schiavistiche antiche gli uomini entrano in rapporti diversi da quelli in cui entrano nella società capitalistica del mondo contemporaneo). La totalità di questi rapporti di produzione crea la struttura economica della società, la base reale, su cui si alza una sovrastruttura giuridica e politica, e a cui corrisponde una determinata coscienza sociale. “
La critica storicistica e quella marxista forniscono utili strumenti di comprensione, analisi, interpretazione e contestualizzazione delle opere d’arte, ma non riescono a spiegare tutti i possibili significati e valori dell’opera d’arte. L’opera d’arte infatti è un prodotto storico, ma è anche una creazione autonoma ed universale, capace di esprimere significati indipendenti dal contesto storico in cui è stata creata.
La critica psicoanalitica.
La psicoanalisi non è solo un metodo terapeutico messo a punto da Sigmund Freud per la cura delle nevrosi, ma è anche una concezione psicologica generale dell’uomo, una interpretazione della realtà umana nel suo insieme.
L’opera d’arte è secondo Freud uno dei modi attraverso il quale il “represso”, ovvero ciò che è stato reso incosciente, si manifesta. La critica psicoanalitica si occupa di indagare le forme attraverso cui il contenuto represso si manifesta nelle opere d’arte.
Secondo Freud l’Io funziona reprimendo ovvero impedendo ad alcuni elementi istintivi (Trieb in tedesco tradotto con pulsione in italiano) di divenire coscienti, all’insieme di questi elementi repressi Freud dà il nome di inconscio. La pulsione  più potente, perché deve assicurare la continuazione della specie, è quella sessuale. Nei suoi  ultimi studi Freud per indicare questa parte inconscia della nostra psiche usa due termini greci: Eros e Thanatos, ovvero Amore e Morte, Eros è l’istinto vitale, Thanatos, quello distruttivo e autodistruttivo.
Freud chiama il meccanismo attraverso il quale viene impedito alle pulsioni di divenire coscienti repressione, in italiano il termine tedesco viene tradotto anche con rimozione. La repressione delle pulsioni è necessaria perché gli uomini possano vivere in società.
Tuttavia le pulsioni represse non svaniscono, ma continuano ad agire nell’inconscio. Semplificando possiamo dire che quando l’azione del “represso”, ovvero ciò che è stato reso incosciente, avviene “normalmente” l’individuo è sano, quando “non avviene normalmente” l’individuo è malato, nevrotico usando la terminologia freudiana.
Comportamenti nevrotici sono secondo Freud comuni a tutte le persone e per certi versi sono tra i modi meno pericolosi e più socialmente tollerabili di risolvere i conflitti psichici. Il “represso” torna non solo attraverso i sintomi nevrotici ma nei sogni, nell’arte, nei lapsus.

Introduzione a Sigmund Freud

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *