«Rosa fresca aulentis[s]ima ch’apari inver’ la state, le donne ti disiano, pulzell’ e maritate: tràgemi d’este focora, se t’este a bolontate; per te non ajo abento notte e dia,5 penzando pur di voi, madonna mia».«Se di meve trabàgliti, follia lo ti fa fare. Lo mar potresti arompere, a venti asemenare, l’abere d’esto secolo tut[t]o quanto asembrare: avere me non pòteri a esto monno;10 avanti li cavelli m’aritonno».«Se li cavelli artón[n]iti, avanti foss’io morto, ca’n is[s]i [sí] mi pèrdera lo solacc[i]o e ’l diporto. Quando ci passo e véjoti, rosa fresca de l’orto, bono conforto dónimi tut[t]ore:15 poniamo che s’ajúnga il nostro amore».«Che ’l nostro amore ajúngasi, non boglio m’atalenti: se ci ti trova pàremo cogli altri miei parenti, guarda non t’ar[i]golgano questi forti cor[r]enti. Como ti seppe bona la venuta,20 consiglio che ti guardi a la partuta». […] «Molte sono le femine c’hanno dura la testa, e l’omo con parabole l’adímina1 e amonesta: tanto intorno procazzala fin che·ll’ha in sua podesta. Femina d’omo non si può tenere:35 guàrdati, bella, pur de ripentere».«K’eo ne [pur ri]pentésseme? davanti foss’io aucisa ca nulla bona femina per me fosse ripresa! [A]ersera passàstici, cor[r]enno a la distesa. Aquístati riposa, canzonieri2:40 le tue parole a me non piac[c]ion gueri».«Quante sono le schiantora che m’ha’ mise a lo core, e solo purpenzànnome la dia quanno vo fore! Femina d’esto secolo tanto non amai ancore quant’amo teve, rosa invidïata:45 ben credo che mi fosti distinata». […] «Poi tanto trabagliàsti[ti], fac[c]ioti meo pregheri che tu vadi adomàn[n]imi a mia mare e a mon peri. Se dare mi ti degnano, menami a lo mosteri, e sposami davanti da la jente;70 e poi farò le tuo comannamente».«Di ciò che dici, vítama, neiente non ti bale, ca de le tuo parabole fatto n’ho ponti e scale. Penne penzasti met[t]ere, sonti cadute l’ale; e dato t’ajo la bolta sot[t]ana.75 Dunque, se po[t]i, tèniti villana».«En paura non met[t]ermi di nullo manganiello3: istòmi ’n esta grorïa d’esto forte castiello4; prezzo le tuo parabole meno che d’un zitello. Se tu no levi5 e va’tine di quaci,80 se tu ci fosse morto, ben mi chiaci». «Dunque vor[r]esti, vítama, ca per te fosse strutto? «A meve non aítano amici né parenti: «Di tanno ’namoràstiti, [tu] Iuda lo traíto, «Se tu nel mare gít[t]iti, donna cortese e fina, «Segnomi in Patre e ’n Filïo ed i[n] santo Mat[t]eo: «Bene lo saccio, càrama: altro non pozzo fare. «Sazzo che m’ami, [e] àmoti di core paladino. «Per zo che dici, càrama, neiente non mi movo. «Ben sazzo, l’arma dòleti, com’omo ch’ave arsura. «Le Vangel[ï]e, càrama? ch’io le porto in seno: «Meo sire, poi juràstimi, eo tut[t]a quanta incenno. |
“Rosa fresca e profumatissima che appari all’inizio dell’estate le donne, giovani e maritate, ti desiderano : tirami fuori da questo fuoco, se lo vuoi, notte e giorno non ho riposo per colpa tua, perché penso sempre a voi, madonna mia””Se soffri per me, è per follia. Puoi arare i mari, seminare i venti raccogliere tutti i beni del mondo ma non puoi avere me a questo mondo, piuttosto mi taglio i capelli (e mi faccio monaca)””Se ti tagli i capelli (se ti fai monaca), piuttosto io muoio, perché con essi io perdo il mio conforto e piacere. Quando passo da te e ti vedo, rosa fresca dell’orto, provo sempre piacere : facciamo in modo di unire il nostro amore.” “Non voglio unire il nostro amore : se ti trova mio padre e gli altri miei parenti che corrono forte, fai in modo che non ti prendano se ti è piaciuto venire, ti consiglio di stare attento ad andartene.””Ci sono molte femmine che hanno la testa dura, e l’uomo con le parole le domina e le ammonisce : tanto la insegue finché non l’ha in suo potere. La femmina non può trattenersi di fronte all’uomo : stai attenta, bella, a non pentirtene””Che io me ne possa pentire ? Possa essere uccisa piuttosto che una donna debba essere incolpata per causa mia ! Ieri sera sei passato di qui, correndo a più non posso. Riposati, canzoniere : le tue parole non mi piacciono affatto””Quanti affanni mi hai messo nel cuore, sempre ci penso il giorno quando esco ! Non ho ancora amato una donna di questo mondo quanto amo te, rosa invidiata : io credo proprio che mi sei stata destinata”Visto che hai tanto faticato, ti faccio questa preghiera vai a domandarmi a mia madre e a mio padre Se loro si degnano di darmi a te, portami in chiesa, e sposami davanti alla gente ; e poi farò quello che vuoi” “Quello che dici non ti serve a nulla, “Non ho paura di te “Dunque vorresti, vita mia, che io morissi per te ? “Se non ti alzi e te ne vai alla malora, “A me non mi aiutano né amici né parenti “Ti sei tanto innamorato, Giuda traditore, “se ti butti in mare, donna cortese e bella, “In nome del Padre del Figlio e di San Matteo “Lo so bene, cara mia : ma non posso fare altrimenti. “Lo so che mi ami, ti amo con il cuore generoso. “Per quello che mi dici, cara mia, non mi muovo affatto. “So bene che l’arma ti fa male, come un uomo che ha sete. “I Vangeli, cara mia ? Li porto in petto : “Mio signore, dopo che hai giurato, mi incendio tutta. |