Elementi di analisi del testo letterario

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Lo schema della comunicazione
La letteratura è una forma di comunicazione.
Lo schema di qualsiasi comunicazione è il seguente

                            contesto

mittente         messaggio               destinatario

                         codice – contatto 

un mittente invia un messaggio a un destinatario, il messaggio richiede il riferimento a un contesto e di essere espresso in un codice interamente, o almeno parzialmente, comune a mittente e destinatario, infine è necessario un contatto, un canale fisico e mentale, attraverso il quale si stabilisce e mantiene la comunicazione.
La comunicazione letteraria ha delle caratteristiche proprie.
La principale caratteristica è che mittente e destinatario non sono compresenti, come avviene nella comunicazione dialogica quotidiana.
La comunicazione letteraria non segue lo schema

mittente………………………………………………messaggio…………………………………….. destinatario

ma lo schema

mittente ……………………………messaggio                  messaggio……………………….. destinatario

ovvero non vi è contatto tra mittente e destinatario se non attraverso il messaggio e di conseguenza la comunicazione letteraria tra mittente e destinatario opera solo attraverso il messaggio.
Altre caratteristiche della comunicazione letteraria sono:
1. il contatto è  affidato completamente al destinatario
2. il contesto a cui il mittente si riferisce può essere ignoto o non completamente noto al destinatario e per questo motivo il mittente può provvedere a inglobare nel messaggio riferimenti al contesto
3. il codice linguistico e culturale del mittente può non essere condiviso, o essere condiviso solo in parte dal destinatario.
A fronte di queste che possono essere considerate delle difficoltà della comunicazione letteraria, vi sono alcuni vantaggi, per esempio il fatto di poter rileggere il messaggio più volte rende possibile una comprensione più profonda.

L’autore
Il mittente del messaggio letterario viene di solito chiamato autore, egli è l’artefice, il creatore dell’opera. Nella letteratura colta il nome dell’autore viene generalmente tramandato, nella letteratura a tradizione orale è molto più frequente l’anonimato.

Il lettore
Il destinatario di un’opera letteraria è il lettore, che ha per l’opera interesse, simpatia, curiosità etc.. Il lettore reale dell’opera letteraria è indefinibile, generico, astratto.
Il lettore stabilisce con l’opera un rapporto di comprensione e di immaginazione. Comprensione quando il lettore cerca di comprendere i significati dell’opera, immaginazione quando si abbandona ad associazioni fantastiche e sviluppi liberi.

Autore implicito e lettore implicito
Nella comunicazione letteraria l’autore e il lettore, ovvero il mittente e il destinatario del messaggio, non sono solo persone reali ma anche astrazioni mentali, che sono chiamate: autore implicito e lettore implicito.
Per autore implicito, detto anche destinatore, si intende l’autore come  si rivela nell’opera, per lettore implicito, il lettore a cui l’opera è idealmente indirizzata.
L’autore implicito è sempre presente nel testo letterario e non è opportuno identificarlo sempre e completamente con l’autore reale. È dell’autore implicito che si parla quando si afferma qualcosa a proposito dell’autore di un testo.

Le forme della comunicazione letteraria : diegesi, mimesi, lirica

La diegesi è la narrazione ovvero la riproduzione attraverso il linguaggio di azioni, situazioni, discorsi e pensieri.
Lo schema della diegesi può essere:

                                                                    messaggio
mittente———-(narratore)————-narrazione————————–destinatario
(narratore : può essere o non essere presente e assumere diverse forme : vedi sotto)
(narrazione = le azioni, situazioni, discorsi e pensieri, ovvero il messaggio)

La mimesi è la rappresentazione teatrale ovvero la riproduzione diretta attraverso parole e gesti di azioni, situazioni, discorsi e pensieri.
Lo schema della mimesi può essere:

                                                     messaggio
mittente——(personaggio—narrazione—personaggio)———-destinatario
(personaggio–personaggio: sono le due o più voci a cui è affidata la riproduzione del messaggio)

I due termini: diegesi e mimesi si devono ad Aristotele che nella Poetica li utilizza rispettivamente per l’epica (diegesi) e la tragedia (mimesi).
Queste due modalità si trovano in genere mescolate in una forma mista di diegesi e mimesi, in cui una narrazione accoglie discorsi diretti pronunciati dai personaggi.

La lirica è stata definita « linguaggio interiore » o « autocomunicazione » o « comunicazione io-io », ovvero un messaggio dell’io all’io che si inserisce in una comunicazione mittente destinatario

                                            messaggio
mittente ————————-io-io—————————- destinatario

(Tutti gli schemi possono moltiplicare al loro interno la presenza di voci)

La narrazione

Gli elementi della narrazione,  ovvero della riproduzione attraverso il linguaggio di azioni, situazioni, discorsi e pensieri, sono: il narratore, detto anche voce narrante, il tempo, lo spazio e i personaggi.

Il narratore

Nelle forme della narrazione più semplici, fiabe, racconti popolari, l’epica antica,  non c’è il narratore, che è implicito nella narrazione e rimane impersonale, questo narratore è detto narratore esterno. Ma gli scrittori devono aver avvertito una sorta di inumanità nell’impersonalità del narratore e hanno trovato varie soluzioni per personalizzare la voce del narratore. Il narratore diviene il mediatore tra il mondo della finzione e il destinatario.
La prima soluzione è quella di attribuire al narratore interventi diretti di commento sulla narrazione rivolti al lettore, come per esempio avviene  nel I canto dell’Orlando Furioso quando il narratore dice “Ma seguitiamo Angelica che fugge” o Manzoni che alla fine dell’ “Addio ai monti”  di Lucia  nel capitolo ottavo spiega “Di tal genere, se non tali appunto, erano i pensieri di Lucia”; questo narratore è chiamato di solito narratore onnisciente.
Una seconda soluzione è quella del  narratore che racconta una vicenda di cui è testimone come i narratori di Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il cavaliere inesistente di Calvino, oppure Lockwood e Nelly Dean i due narratori di Wuthering Heights, questo narratore è detto narratore interno. Oppure è protagonista della vicenda,  come Dante nella Vita Nuova e nella Divina Commedia, Jacopo nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis, Zeno ne La coscienza di Zeno, il protagonista di Altri libertini, e molti altri, questo narratore è detto io narrante.

Per riassumere i diversi tipi di narratore sono:
Il narratore esterno:  narratore che è assente come personaggio, questo narratore può essere un narratore che non interviene con commenti nella narrazione e rimane impersonale, oppure un narratore che interviene con commenti nella narrazione detto narratore onnisciente.
Il narratore interno: narratore che è  presente come personaggio, questo narratore può essere un  testimone della vicenda che narra detto narratore interno,  oppure  il  protagonista della vicenda che narra detto io narrante.

Il punto di vista del narratore
I quattro tipi di narratore individuano due tipi di punti di vista o prospettive:
punto di vista interno: quando gli avvenimenti sono  narrati dall’interno
e punto di vista esterno: quando gli avvenimenti sono  narrati dall’esterno .
Il narratore onnisciente e l’io narrante hanno punto di vista interno, il narratore esterno e il narratore interno hanno punto di vista esterno.

Se assumiamo la seguente terminologia:

eterodiegetico : narratore assente come personaggio dalla storia
omodiegetico : narratore presente come personaggio nella storia

intradiegetico : punto di vista interno
extradiegetico : punto di vista esterno

Possiamo classificare i quattro diversi tipi di narratore in:

1) narratore eterodiegetico intradiegetico (narratore onnisciente)
2) narratore omodiegetico intradiegetico (io narrante)
3) narratore eterodiegetico extradiegetico (narratore esterno)
4) narratore omodiegetico extradiegetico  (narratore interno)

Il punto di vista dei personaggi: la focalizzazione
Il narratore può narrare assumendo il punto di vista di uno o più personaggi, in questo caso si ha la focalizzazione interna che può essere fissa, variabile o multipla. Fissa quando tutta la narrazione è condotta sempre dal punto di vista dello stesso personaggio. Variabile quando si assume il punto di vista di più personaggi a seconda degli episodi. Multipla quando lo stesso episodio è raccontato secondo il punto di vista di più personaggi.
Oppure il narratore può narrare senza assumere il punto di vista dei personaggi, in questo caso si ha la focalizzazione zero, quella dell’epica classica per esempio, e la focalizzazione esterna, quella della narrativa moderna, Hemingway per esempio.
La focalizzazione può combinarsi in vari modi con i tipi di narratore e può variare nel corso della narrazione stessa.

Lo spazio
Ogni narrazione è collocata in uno spazio. Lo spazio è il luogo o i luoghi in cui la vicenda avviene. La rappresentazione del luogo è di grande rilievo  nella narrazione, può avere valore simbolico, morale, psicologico. Il luogo può essere: naturale o artificiale; reale o fantastico; descritto in modo generico o dettagliato, etc..

Il tempo
Ogni narrazione è collocata in un tempo. Il tempo in cui la vicenda avviene è il tempo della storia:  la notte del sette aprile o del ventiquattro marzo del 1300 del primo canto della Divina Commedia di Dante, la sera del sette novembre del 1628 del primo capitolo de I Promessi Sposi di Manzoni.  Il tempo del racconto è lo spazio di pagine o righe, detto anche durata, che la narrazione impiega per raccontare un fatto: i cento canti della Divina Commedia, i trentotto capitoli de I Promessi Sposi.
Il tempo del racconto varia notevolmente sia all’interno di una stessa narrazione, sia tra romanzi e racconti diversi. Per esempio Manzoni impiega due capitoli per raccontare un lungo periodo della vita della monaca di Monza, e quasi dieci capitoli per raccontare i primi quattro giorni della storia di Renzo e Lucia. Il racconto degli eventi di un giorno può occupare le poche pagine di una novella, oppure può estendersi per un intero romanzo. L’eliminazione di un periodo di tempo dalla narrazione si chiama ellissi
Si utilizza il termine fabula per la narrazione degli eventi in ordine cronologico, si utilizza il termine intreccio quando  la narrazione degli eventi non segue l’ordine cronologico
. Per esempio quando si raccontano fatti accaduti prima di quelli che si stanno raccontando, è il caso del lungo flash back, in italiano analessi, del racconto di Ulisse ai Feaci nei libri dal nono al dodicesimo dell’Odissea, o quando si raccontano fatti non ancora accaduti, è il caso della profezia di Cacciaguida a Dante nel diciassettesimo canto del Paradiso, il termine tecnico è prolessi o flash forward.

I personaggi
Ogni narrazione racconta fatti che accadono a personaggi. Il modo in cui i personaggi  sono presentati può variare: un personaggio è presentato, nel fisico e nel carattere, nelle sue azioni e nei suoi pensieri, con più o meno ricchezza di dettagli e particolari, di solito si usa il termine individuo quando il personaggio è presentato con grande ricchezza di dettagli e particolari, il termine tipo quando la presentazione del personaggio è generica. Il personaggio può rimanere sempre uguale nel corso della narrazione oppure può cambiare. I personaggi di una narrazione stabiliscono tra di loro dei rapporti, la descrizione dei rapporti tra i personaggi si chiama sistema dei personaggi.
I personaggi sono elementi molto importanti nella narrazione è in genere a essi che l’autore affida il compito di trasmettere il messaggio della sua opera.

(fonti: C. Segre, Avviamento all’analisi del testo letterario, Einaudi,1985, pp.5-28, H.Grosser, Il sistema letterario Strumenti, Principato, pp.38-44 )