Scrivere = Pensare (il saggio breve in quattro mosse)

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Partiamo da un assioma scrivere significa pensare.
Per scrivere qualcosa bisogna avere delle idee. Il primo passo è dunque: farsi venire delle idee.
Distinguiamo tra impressioni e osservazioni. Un’impressione è: questo film mi piace, questo non mi piace, etc. Un’osservazione è: questo film ha dei dialoghi stupidi, questo film ha una bella colonna sonora. Le idee nascono dalle osservazioni.
Quindi cerchiamo di passare dalle impressioni alle osservazioni. Esercitiamoci a passare dalle impressioni generali alle singole osservazioni.
Esercizio:
Scegli un’immagine e scrivi l’impressione che suscita in te e poi le tue osservazioni  sulla stessa immagine.

Il saggio breve: testo argomentativo o espositivo in quattro mosse.

1. FARSI VENIRE LE IDEE: tutti conosciamo la brutta sensazione che provoca il foglio protocollo bianco davanti a noi e la prospettiva di dover riempire quel foglio nello spazio di poche ore con le nostre idee intorno a un argomento a cui magari non avevamo mai pensato fino ad allora. Farsi venire le idee è difficile. La traccia e i documenti servono ad aiutarci in questo lavoro, ma non sono sufficienti, sarà difficile riuscire a scrivere un buon tema senza avere nessuna idea personale sull’argomento di cui stiamo scrivendo.
Per prima cosa è necessario leggere con attenzione le tracce e cercare di capire qual è quella che ci colpisce di più, l’argomento su cui abbiamo più cose da dire.
Per fare questo primo passo può essere utile capire perché quell’argomento ci interessa più di altri, perché quel documento ci è piaciuto, ci ha interessato, ci siamo trovati d’accordo o in disaccordo. Quasi sicuramente questa operazione ci porterà a scoprire qualcosa. Questo qualcosa è l’idea o le idee che cercavamo.
Fatto questo dobbiamo ricordare a noi stessi che non siamo contenitori vuoti, tutti abbiamo delle esperienze, delle conoscenze, dei ricordi, dei pensieri che possiamo e dobbiamo utilizzare nel nostro tema.
Esempio: prendiamo il tema intitolato “La ricerca della felicità”.
I documenti presentati sono molto diversi tra di loro (sarà difficile che in una traccia di esame ci siano documenti tutti tra di loro coerenti, anzi spesso non lo sono affatto). Dopo averli letti sicuramente ce ne sarà uno che mi ha colpito di più, partiamo da quello. Per esempio poniamo che il documento che trovo più interessante è quello di Bauman. In questo documento l’idea principale è che la felicità “sembra rimanere sempre a una certa distanza da noi”. Se invece il documento che mi colpisce di più è quello di Zamagni, in questo l’idea principale è che “per essere felici occorre essere almeno in due”. Se rifletto sulla prima frase potrò scoprire che mi è capitato che ho fatto esperienza di una felicità che ho inseguito e che all’ultimo momento mi è sfuggita, invece se penso alla seconda forse mi verrà in mente che la volta in cui sono stata veramente felice ero insieme a qualcuno. Le due frasi mi hanno colpito per motivi diversi legati a me e solo a me è da qui che devo partire per sviluppare il mio tema.
E’ chiaro che sono due idee molto diverse l’una dall’altra e scegliere l’una o l’altra significa fare due temi molto diversi. Una volta scelta la mia idea la devo “seguire” e la devo arricchire, rendere interessante, originale.
Può essere utile in questa prima fase “buttare giù uno schizzo” veloce del proprio testo con l’idea principale e gli spunti delle altre idee.

2. RISPETTARE LA STRUTTURA DEL TESTO: una volta trovata l’idea forte intorno a cui costruire il mio tema devo scegliere che tipo di testo devo scrivere se un testo espositivo o un testo argomentativo e devo rispettare la struttura dei due tipi di testo.
Scrivere l’introduzione ( ricordiamo che un’introduzione che si rispetti non può essere di due righe),
i paragrafi centrali del testo secondo lo schema dei due tipi di testo e la conclusione (anche la conclusione è un momento importante del tema, una conclusione affrettata o ripetitiva non lascia una buona impressione a chi legge).
Perché un testo sia coerente e articolato in modo corretto è importante usare in modo appropriato le congiunzioni coordinanti:
E se voglio accostare, elencare due o più concetti;
O, oppure se voglio metterli in alternativa ;
Ma, invece, però, tuttavia se voglio contrapporre un’idea a un’altra;
Quindi dunque, pertanto, perciò se voglio concludere;
Infatti, cioè, per questo se voglio spiegare qualcosa di cui ho detto prima;
Sia … sia, non solo… ma anche se voglio mettere in relazione idee, concetti, fatti diversi.
E’ molto importante utilizzare le congiunzioni in modo corretto.
Molto utili per connettere i paragrafi di un testo sono anche gli avverbi: inoltre, d’altronde, per altro, del resto, altrimenti, poi, etc.; ed espressioni come: in primo luogo, come già detto, a seguire, si può aggiungere, possiamo affermare etc.
Mentre scrivo è bene, ogni volta che si termina un paragrafo fermarsi a rileggere, per controllare se fino a quel punto tutto “fila liscio”.

3. USARE I DOCUMENTI: nella tipologia B) del tema dell’esame di stato è obbligatorio utilizzare due o più documenti di quelli forniti nelle tracce ministeriali.
E’ bene utilizzare i documenti in modo esplicito, citando direttamente le frasi tra virgolette e riportando l’autore e il titolo dell’opera/articolo, etc, da cui è tratto il documento, oppure riportando indirettamente le parole del documento dopo le espressioni come dice, come afferma etc..
in questo modo l’utilizzo dei documenti è chiaro ed evidente e non possono esserci fraintendimenti.
I documenti però devono essere utilizzati in modo appropriato e coerente a quello che stiamo dicendo. E’ molto importante saper selezionare i documenti e all’interno dei documenti le frasi che sono coerenti con quello che stiamo dicendo. E’ difficile a questo proposito dare delle istruzioni precise per fare ciò; i consigli sono: cercare di capire i documenti o le singole frasi che vogliamo utilizzare, può essere utile riscrivere la frase con altre parole; evitare di usare le frasi che non si sono capite.

4. SCRIVERE IN MODO CORRETTO: è assolutamente necessario non fare errori ortografici e di grammatica. Quando si hanno dubbi o incertezze si deve consultare il vocabolario.
E’ bene scrivere frasi semplici evitando i periodi troppo lunghi, fare attenzione alla punteggiatura.
E’ utile ogni tanto rileggere con attenzione il testo “andando a caccia di errori”.
Aggiungiamo che soprattutto in vista dell’esame di stato è importante curare la scrittura, evitare le cancellature, gli scarabocchi, scrivere in una grafia chiara, ordinata, facilmente comprensibile.

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