Isotta Nogarola

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Isotta Nogarola fu una delle più importanti figure umaniste del Rinascimento italiano. Nacque nella famiglia nobile veronese dei Nogarola nel 1418. Rimase orfana di padre, ancora in giovane età. La sua educazione e quella della sorella Ginevra furono affidate dalla madre Bianca Borromeo a illustri maestri privati. Isotta e Ginevra ricevettero la medesima educazione che un ragazzo appartenente ad una famiglia nobile avrebbe ricevuto in quell’epoca. Però non potettero studiare retorica in quanto era considerata irrilevante per le donne. Isotta studiò il latino ed entrò in contatto epistolare con letterati e politici, tra cui Guarino Veronese, Ermolao Barbaro il Vecchio e Lodovico Foscarini. Fin da giovane Isotta condusse una vita monacale e forse proprio questa condizione virginale costituì il prerequisito perché potesse essere accettata come intellettuale dal mondo maschile. All’epoca per dare inizio alla carriera umanistica, era comune mandare una lettera ad un accademico e pubblicare in seguito la sua risposta. Isotta fece questo nel 1437, scegliendo come accademico Guarino da Verona. La sua decisione si diffuse in tutta Verona e fu oggetto di derisione da parte delle donne. Passò un anno ma Guarino da Verona non le rispose, per questo Isotta gli mandò una seconda lettera in cui si lamentò del suo silenzio, utilizzando un tono di smarrimento, manifestando il timore di essere coperta di ridicolo

“Perché … sono nata donna, per essere disprezzata dagli uomini in parole e azioni? Mi pongo questa domanda in solitudine … La vostra ingiustizia nel non scrivermi mi ha causato molta sofferenza, la quale non poteva essere maggiore… Lei stesso ha detto che non potevo raggiungere alcun obbiettivo. Ma ora che nulla è risultato come avrebbe dovuto, la mia gioia ha lasciato il posto al dolore …per questo gli uomini mi prendono in giro ovunque in città e le donne mi deridono.”
Questa volta, Guarino le rispose: “Credevo e mi fidavo che la tua anima fosse maschile.. ma adesso tu sembri così modesta, così miserabile, e una donna per davvero, non dimostri nessuna delle stimate qualità che pensavo che possedessi.” Guarino, nella sua lettera, incitava le due sorelle a proseguire gli studi e a leggere in particolare le opere di Virgilio, Lattanzio e Cicerone.
La maggior parte delle lettere di Isotta che ci sono giunte risalgono al periodo tra il1434 e il 1440; il tema prevalente è la difesa del sesso femminile, come si può vedere specialmente nella lettera a Damiano Del Borgo del 18 aprile 1539 o 1540, nella quale propone come modelli alcune grandi donne del passato, quali Cornelia e Saffo.
In seguito al matrimonio tra la sorella e Brunoro Gambara e il suo trasferimento a Brescia, Isotta si trasferì per due anni a Venezia, dove visse dal 1439 al 1441 per paura delle peste e delle guerre. Ritornò poi a Verona per vivere insieme alla famiglia e al fratello. Visse in solitudine, diventò molto devota alla religione cristiana, e decise di emergere nel campo biblico e della fede piuttosto che in quello umanista. Infatti approfondì i testi filosofici e teologici del credo cattolico.
Nel 1450, insieme con altri personaggi illustri, Isotta si recò a Roma per il giubileo e nell’occasione scrisse probabilmente un’orazione da presentare a papa Nicolò V, di cui si è persa traccia.
La maggior parte delle lettere più significative è ascrivibile agli anni compresi tra il 1451 e il 1461: in esse Isotta mise a frutto l’intenso studio condotto nel decennio precedente. Del 1451 è un dialogo sul peccato originale; del 1453 l’elogio a Ermolao Barbaro e una lezione pubblica sulla vita di San Girolamo; al 1459 risale il discorso contro i turchi, mentre del 1461 è la consolatoria scritta per il volume di elogi messo insieme da Antonio Marcello.
Con il podestà di Verona, Lodovico Foscarini, affrontò il tema della responsabilità di Adamo ed Eva nel peccato originale. L’argomento fu oggetto di uno scambio epistolare, poi fu pubblicato in forma dialogata con il titolo “De pari aut impari Evae atque Adam peccato”. Isotta Nogarola giustificò Eva per il suo comportamento davanti alle tentazioni del serpente, dicendo che Eva era una creatura debole e ignorante. Aggiunse che il suo errore non avrebbe avuto conseguenze, se Adamo, sul quale cade la più severa condanna divina, non avesse mangiato la mela. Isotta cerca di trasformare la fragilità di Eva in un punto di forza: «Se la posizione di fondo da lei difesa in questo scritto pertiene ad una inveterata tradizione, nuovo sembra essere l’impegno a penetrare nelle sue autentiche motivazioni e quindi a difendere in ogni modo il comportamento della prima madre in un momento decisivo per le sorti dell’umanità». Invece Lodovico Foscarini sostiene che il peccato di Eva è più grave rispetto a quello di Adamo. Una revisione dell’opera venne pubblicata nel 1563 ad opera di Francesco Nogarola. Successivamente il testo fu ripubblicato più volte.
Nel 1453 Isotta ricevette una proposta di matrimonio, ma rifiutò su consiglio di Foscarini. Rimase fedele al celibato e continuò a perfezionare le sue conoscenze.
Morì nel 1466, all’età di 48 anni
e fu sepolta nella chiesa di Santa Cecilia a Verona.

IL GIUBILEO

Tratto dal libro “I percorsi della fede e l’esperienza, della carità nel veneto medievale” di Antonio Rigon.

Da una lettera di Ludovico Foscarini ad Isotta Nogarola, scritta nel 1453, veniamo a conoscenza del pellegrinaggio a Roma della nobildonna veronese. L’episodio è citato spesso, ma perlopiù di sfuggita da coloro che si sono interessati alla vita di Isotta. Probabilmente l’episodio si riferisce al Giubileo del 1450; in quell’occasione l’umanista avrebbe pronunciato un discorso davanti al papa Nicolo V a Roma, suscitando la sua ammirazione e quella dei cardinali, facendogli apprezzare la sua saggezza, eloquenza e autorevolezza. Purtroppo il testo non ci è giunto. Né ora né in passato era cosa comune che una donna, anche se di nobile famiglia, potesse intrattenere un papa e dei cardinali, ma grazie alla sua preparazione intellettuale ci riuscì perfettamente.

 

FONTI

http://www.provincia.padova.it/comuni/monselice/libri/percorsi%20della%20fede/desandre.pdf

http://www.treccani.it/enciclopedia/isotta-nogarola_(Dizionario-Biografico)/

http://it.wikipedia.org/wiki/Isotta_Nogaro