Il Settecento in Europa

Print Friendly, PDF & Email

Il Settecento è il secolo della rivoluzione industriale, delle rivoluzioni americana e francese e dell’Illuminismo.
La rivoluzione industriale modifica in modo radicale la capacità umana di sfruttamento delle risorse naturali e trasforma l’assetto economico e sociale dei paesi in cui si diffonde .
La rivoluzione americana e francese aprono la strada alla trasformazione delle istituzioni politiche occidentali e danno avvio al lungo faticoso cammino di affermazione dei diritti umani e del sistema democratico moderno.
L’Illuminismo propone un ripensamento globale della storia del pensiero occidentale e pone le basi di una nuova concezione dell’uomo e del mondo.
I paesi in cui questi eventi hanno luogo sono quelli dell’area nord occidentale del mondo : Inghilterra, Francia, Germania, America del Nord.
L’Italia è fortemente coinvolta nel moto di trasformazione intellettuale, sociale ed economica che investe l’Europa. Nel Settecento l’Italia è divisa in numerosi stati, in gran parte sotto il dominio diretto o l’influenza straniera. Gli Asburgo in Lombardia e Toscana, i Borbone di Spagna nel Regno di Napoli. Tra gli stati indipendenti un ruolo importante assume lo Stato sabaudo, mentre Venezia e lo Stato della Chiesa sono in declino.
Nel Regno di Napoli e nel Ducato di Milano, sotto i Borbone e gli Asburgo, si realizza il dispotismo illuminato. I monarchi assoluti europei comprendono che per stabilire lo stato assoluto è necessario sbarazzarsi degli antichi privilegi, che i nobili e la Chiesa ancora possiedono, e realizzare nei loro regni le riforme amministrative, fiscali e giuridiche , che gli illuministi proponevano.
Il panorama culturale italiano del Settecento è ricco e vario.
A Milano e a Napoli vivono e lavorano alcuni tra i più importanti studiosi e letterati del tempo.
A Milano i fratelli Verri fondano l‘Accademia dei Pugni e danno vita a Il caffé, sul modello delllo Spectator di Joseph Addison e Richard Steele, Cesare Beccaria scrive Dei delitti e delle pene, il poeta Giuseppe Parini, pubblica poesie impegnate, famose quelle sull’inquinamento dell’aria di Milano e sul bisogno che costringe i più poveri a rubare, La salubrità dell’aria, Il bisogno, e un poemetto satirico in cui mette in ridicolo le abitudini di vita di un giovane nobile debosciato, Il Giorno. A Napoli sono attivi alcuni dei maggiori studiosi di diritto ed economia di Europa, Pietro Giannone , Antonio Genovesi , Giovanni Vincenzo Gravina, Gaetano Filangieri.
Giuseppe Baretti, intellettuale e scrittore di Torino, vissuto a lungo a Londra e girovagando per l’Europa, pubblica, con lo pseudonimo di Aristarco Scannabue, la rivista La frusta letteraria, i cui articoli erano tanto irriverenti e polemici che la libera Repubblica di Venezia ne ordinò la chiusura. Criticissimo degli scrittori italiani, compresi Dante e Petrarca, è il gesuita mantovano Saverio Bettinelli, nelle sue Lettere virgiliane e Lettere inglesi.
Venezia è famosa per il teatro, è veneziano uno dei più grandi drammaturghi italiani ed europei dell’età moderna Carlo Goldoni che riforma la commedia dell’arte italiana e le dà nuova vita; alcune delle sue più famose commedie vengono ancora messe in scena nei teatri italiani e del mondo ( L’Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, La locandiera, La bottega del caffé, Sior Todero brontolon, Le baruffe chiozzotte, Le smanie della villeggiatura).
Nata dal circolo di letterati e musicisti che si riunivano sotto la protezione della regina svedese Cristina di Svezia, convertitasi al cattolicesimo ed espatriata a Roma, l’Accademia dell’Arcadia viene istituita nel 1690 a Roma ed è tuttora esistente. L’Accademia prende il nome dalla regione greca dell’Arcadia, terra dei pastori poeti di cui i fondatori dell’Accademia volevano far rivivere la poesia. L’ideale formale dell’Arcadia è quello dell’armonia e dell’equilibrio dei classici, in opposizione al gusto stravagante e innovativo della lirica barocca. La maggior parte dei poeti arcadi sono disimpegnati e leggeri, cantano di amore, di donne, di giochi e svaghi, la loro poesia è lieve, breve, musicale. Tra loro merita di essere ricordato Pietro Metastasio, celebre autore di libretti per melodramma.
Da Asti in Piemonte arriva uno dei poeti più originali e solitari della letteratura italiana Vittorio Alfieri, autore di tragedie in cui inneggia alla libertà e al tirannicidio.

Un pensiero su “Il Settecento in Europa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *