Dal Diario di Anna Frank per la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’olocausto

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Il 27 gennaio del 1945 l’armata rossa sovietica liberò il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, questo giorno è stato scelto con la risoluzione 60/1 del 1 novembre 2005 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come Giornata internazionale della commemorazione delle vittime dell’olocausto, in occasione del sessantesimo anniversario della liberazione del campo e della fine dell’olocausto. L’Italia ha istituito il Giorno della Memoria  nel 2000 con la legge 211/00 : art.1 La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. art.2 In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.

Radio 3 Ad Alta Voce Daria Deflorian legge Diario di Anna Frank

Anne riceve il suo diario il 12 giugno del 1942, giorno del suo tredicesimo compleanno, da allora fino al 1 agosto del 1944 Anne scrive il suo diario, che chiama Kitty, quasi quotidianamente, registrando ciò che le accade, i suoi pensieri e sentimenti, le sue emozioni e sensazioni (Attic Secret Annex). Il 6 luglio del 1942 Anne e la sua famiglia abbandonano la loro abitazione in Amsterdam, occupata dai nazisti, per nascondersi nell’alloggio segreto (Discover Anne Frank’s hiding place), al quale si accedeva da una porta nascosta da uno scaffale, ricavato negli ambienti annessi alla ditta del padre di Anne. I Frank vissero nascosti nell’alloggio segreto con un’altra famiglia ebrea, i Van Pels, nel diario chiamati Van Daan, madre, padre  e un figlio di nome Peter di due anni circa maggiore di Anne (Peter), e un dentista ebreo, Fritz Pfeffer, nel diario chiamato Albert Dussel. Gli otto ebrei rifugiati nell’alloggio segreto,  vennero aiutati dagli impiegati della ditta del padre di Anne, Mep Gies, Bep Voskuijl, Johannes Kleiman, Victor Kluger, Jan Gies, che procurarono denaro e cibo e li sostennero spiritualmente per tutto il tempo in cui furono nell’alloggio. (The people in the Secret Annex)
La mattina del 4 agosto del 1944 l’alloggio segreto venne scoperto dalle SS tedesche e dalla polizia olandese, i rifugiati e due dei loro protettori, Johannes Kleiman, Victor Kluger, vennero arrestati e incarcerati, in seguito gli otto ebrei vennero deportati nei campi di concentramento. Tutti, tranne il padre di Anne, morirono nei campi, Anne e la sorella Margot morirono nel campo di Belsen-Belsen tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo del 1945, il 12 aprile del 1945 il campo fu liberato dalle truppe inglesi. Il padre di Anne, Otto Frank, dopo la fine della guerra si dedicò al diario di Anne e alla diffusione del messaggio in esso contenuto. (Anne Frank, Diario, Einaudi, 1998, nota introduttiva pp.I-XX ed epilogo  pp.301-302)