Archivio mensile:Settembre 2015

L’uomo di Dante e quello di Freud

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Nei canti XVII e XVIII del Purgatorio Virgilio spiega a Dante la natura dell’Amore.
Seguiamo la spiegazione di Virgilio: nel canto XVII vv.91-105 Virgilio afferma che Dio e le creature sono mosse da amore. L’amore è amore naturale o “d’animo”. L’amore naturale non sbaglia mai, quello d’animo può sbagliare perché si rivolge a qualcosa di cattivo, oppure per troppo o poco vigore. Negli uomini l’amore è l’origine di tutte le azioni buone e cattive.
Nei versi successivi vv. 106-139 Virgilio spiega come per gli errori dell’amore d’animo si commettono i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola e lussuria.
Nel canto successivo Dante chiede a Virglio di spiegargli che cosa sia amore “Però ti prego dolce padre caro che mi dimostri amore a cui reduci ogne buono operare e ‘l suo contraro”, (vv.13-14)
Virgilio nei versi seguenti 16-75 spiega che cosa sia amore e come agisca in noi.
Nei vv.19-27 Virgilio dice che l’animo è creato per amare e si muove verso ciò che gli piace, non appena è risvegliato dal piacere. L’animo si volge verso un’immagine che la mente prende dalla realtà e se si piega verso quell’immagine “quel piegare è amore”. Amore è dunque il moto dell’animo verso ciò che piace. L’animo preso da amore “entra in disire, ch’è moto spiritale, e mai non posa fin che la cosa amata il fa gioire”. Ma è sbagliato pensare che l’amore sia sempre una cosa buona. Buona è la disposizione ad amare, ma ciò verso cui si indirizza amore può non essere buono. La spiegazione di Virgilio solleva un dubbio in Dante, che obietta a Virgilio che se l’anima si muove verso le cose esterne che le piacciono mossa da amore, non è suo merito o demerito se si muove verso una cosa buona o verso una cattiva.

Le tue parole e ’l mio seguace ingegno»,
rispuos’io lui, «m’hanno amor discoverto,
42 ma ciò m’ha fatto di dubbiar più pregno;
ché, s’amore è di fuori a noi offerto
e l’anima non va con altro piede,
45 se dritta o torta va, non è suo merto

Virgilio risponde a Dante dicendo che l’anima, che è separata dalla materia e allo stesso tempo a lei unita, ha in sé una virtù specifica che avverte solo quando opera e non si manifesta se non attraverso i suoi effetti. Per questo motivo l’uomo non sa da dove venga questa virtù, che si manifesta come conoscenza e come amore, essa è paragonabile a ciò che spinge le api a fare il miele. La naturale disposizione ad amare dell’uomo non merita né lode né biasimo.

49 Ogne forma sustanzïal, che setta
è da matera ed è con lei unita,
specifica vertute ha in sé colletta,
la qual sanza operar non è sentita,
né si dimostra mai che per effetto,
come per verdi fronde in pianta vita.

Però, là onde vegna lo ’ntelletto
de le prime notizie, omo non sape,
e de’ primi appetibili l’affetto,
che sono in voi sì come studio in ape
di far lo mele; e questa prima voglia
60 merto di lode o di biasmo non cape.

Ora affinché ogni amore si conformi a questa “prima voglia” è innata nell’uomo “la virtù che consiglia” che deve decidere quando dire sì e quando no.

Alcuni studiosi hanno rilevato in questa spiegazione di Virgilio un’assurdità, una contraddizione. Prima Virgilio dice che la disposizione naturale ad amare non è né buona né cattiva, è quindi amorale, poi dice che la virtù che consiglia deve far sì che ogni altra disposizione ad amare per essere buona deve essere simile a questa prima voglia, che però non è buona, ma a – morale. Questa assurdità non viene risolta e Virgilio continua la spiegazione dicendo che gli amori buoni o cattivi dipendono dal libero arbitrio. Se pure ammettiamo che l’animo è spinto ad amare qualcosa di necessità l’uomo ha il potere di decidere di non seguire l’amore.

Quindi riassumendo possiamo dire che Dante afferma che gli uomini sono mossi da amore in tutto ciò che fanno, questo amore opera in loro come una disposizione naturale in sé né buona né cattiva. Ma seguire amore non sempre è bene, per distinguere tra amore buono e amore cattivo gli uomini possiedono il libero arbitrio. Se scelgono il male sono peccatori.

Questa visione dell’uomo è la visione tradizionale dell’uomo occidentale, quella a cui bene o male tutti siamo abituati.

Freud affermando e dimostrando l’esistenza dell’inconscio distrugge questa visione. Il padre della psicoanalisi afferma che la parte razionale dell’uomo, ovvero la coscienza, che Dante chiama libero arbitrio e Freud Io, è sottoposta all’azione della sua parte inconscia, a cui  Freud assegna diversi nomi: inconscio, preconscio, ES, Super-io, Eros, Thanatos. L’Io non è padrone di sé, ma è dominato da qualcosa che non conosce.
La psicologia e le neuroscienze confermano le scoperte freudiane. Gli studi sul cervello umano rivelano che le nostre decisioni e scelte sono influenzate da molti fattori che non controlliamo. (video:  Le neuroscienze sono la nuova filosofia? )
La ricerca scientifica che indaga il funzionamento del cervello mette anche  in discussione la visione dualistica dell’uomo che afferma che l’uomo è composto di un corpo materiale e di un’anima spirituale, perché di fatto essa si basa sul presupposto che il pensiero sia un prodotto della materia. Infatti le neuroscienze dimostrano che le nostre decisioni, i nostri sentimenti e pensieri, le speranze, memorie etc. non sono il prodotto di un’entità immateriale che chiamiamo, anima, mente, spirito etc. ma sono il prodotto delle reazioni chimiche che avvengono tra i neuroni del nostro cervello.
Questa idea è strana e innaturale e ci spaventa,  perché è difficile mettere d’accordo la concezione materialistica della mente con la nostra idea di libertà, di responsabilità, di valori. Di fronte a questa difficoltà possiamo rifiutare la concezione scientifica della mente e scegliere il dualismo, o decidere di accettare questa concezione e pensare che i valori, il libero arbitrio, la spiritualità  siano vecchie illusioni destinate a finire, ma possiamo anche cercare di conciliare i valori degli uomini e questa nuova visione della mente.
( video: This is your brain lezione di Paul Bloom del Department of Psychology, Yale University;
en.wiki: Francis Crick The astonishing hypothesis)

Video: About Freud lessons of Yale University

Pillole e Ambiente: Una Questione di Responsabilità alternativa al viagra senza ricetta in farmacia


Paul Fry: lecture 12 – Freud and Fiction


Paul Fry: lecture 15 – The Postmodern Psyche

Paul Fry’s course on the Theory of literature (Yale University 2009)


Paul Bloom: lecture 3 – Foundations: Freud


Paul Bloom: lecture 2 – Foundations: This is your brain

Paul Bloom’s lectures